Make: The Bootstrapper’s Handbook book cover

Make: Il manuale del Bootstrapper. Impara a costruire startup profittevoli con il metodo indiemaker

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Ultimo aggiornamento:
05.07.2025

Riflessioni generali

Pieter è un imprenditore seriale che utilizza un approccio bootstrap per creare aziende: è in grado di lanciare e far crescere imprese senza finanziamenti esterni e con un organico minimo. Ottima risorsa se stai intraprendendo un percorso imprenditoriale. Venture capital e startup costose non sono l’unica strada possibile.

Note e citazioni

🎬 Pieter è stato intervistato da Lex Friedman, puoi vedere l’intervista completa qui.

Make di Pieter Levels è una guida che spiega come costruire un indie-business di successo senza finanziamenti esterni. La roadmap proposta da Pieter si concentra su tre pilastri fondamentali: velocità di esecuzione, perseveranza e minimalismo. Di seguito elenco i temi chiave del libro e alcuni insights che mi hanno colpito.

1. Perseveranza e iterazione

Il successo nel bootstrapping non è né immediato né garantito. La maggior parte degli indiemaker deve provare a lanciare da 10 a 30 prodotti in 1-3 anni prima di ottenere una svolta. Devi quindi fare affidamento su una sperimentazione continua — se un’idea non genera trazione subito, fai pivot e passa alla prossima.

  • Keep shipping: Il successo sta nel restare in gioco e iterare velocemente. Continua a provare.

  • Sii pronto a cogliere i colpi di fortuna: Il tempismo e i fattori esterni sono imprevedibili, ma devi essere pronto a cogliere le opportunità quando si presentano.

2. Costruisci in pubblico e convalida la tua idea il prima possibile

Adotta un approccio di trasparenza radicale e coinvolgi il più possibile gli utenti:

  • Genera prevendite prima di costruire: Pieter, per esempio, ha lanciato il suo libro annunciandolo prima di scrivere una sola parola e raccogliendo preordini tramite Typeform.

  • Vai alla ricerca di feedback immediato: I primi clienti di Pieter hanno contribuito al contenuto del libro attraverso un documento google doc condiviso.

  • Costruire in pubblico genera partecipazione: Il fatto che Pieter abbia condiviso pubblicamente il 90% del suo prodotto durante lo sviluppo ha portato il prodotto ad essere generato su misura dell'audience.

Questa filosofia si connette al movimento lean startup: lancia molto presto, costruisci in pubblico, e affina il prodotto basandoti sul feedback degli utenti.

3. Risolvi i tuoi problemi

Un tema ricorrente nel libro è risolvere problemi che ci toccano personalmente. L’esperienza diretta offre le basi migliori per garantire che i prodotti rispondano a bisogni reali.

  • Esempio di Nomad List: In origine, Levels teneva un foglio di calcolo personale per tracciare i dati sulle città. Una volta condiviso il file, la lista è diventata virale – una risorsa collaborativa con migliaia di contributori.

  • La competenza conta: I founder migliori hanno una conoscenza profonda del problema che stanno risolvendo.

  • Evita di partire dalla soluzione: Molte startup falliscono fissandosi su una tecnologia invece che sul problema.

4. Parti in piccolo, poi scala

Non serve puntare subito a un’idea da miliardi. Concentrati invece su mercati di nicchia:

  • Le micro-nicchie sono redditizie: Servire 1.000 clienti a $83/mese genera $1M/anno.

  • Esempio pratico: Anziché un software generico per prenotazioni nei saloni, un approccio più strategico è rivolgersi ai parrucchieri specializzati nei capelli afro.

  • I giganti tech sono partiti in piccolo: Facebook era un social network per università, Microsoft rivendeva MS-DOS e Google indicizzava l’intranet di Stanford prima di espandersi.

5. Velocità > perfezione

Punta a iterazioni rapide:

  • Lancia un MVP entro un mese.

  • Evita il perfezionismo: Rimandare il lancio per aggiungere “rifiniture” spesso porta a stagnazione.

  • Gli utenti tollerano gli errori: Conta la funzionalità principale e un modo semplice per inviare feedback.

  • Il minimalismo funziona: Le App che fanno una cosa sola – ma fatta bene – hanno più successo di tanti prodotti “gonfiati”.

6. Indie hacking vs. finanziamenti VC

Il bootstrapping offre vantaggi notevoli rispetto alle startup tradizionali finanziate:

  • Nessuna diluizione delle quote: I founder mantengono la proprietà totale.

  • Nessuna pressione esterna: Le startup VC devono inseguire l’iper-crescita, spesso a scapito della sostenibilità.

  • Costi più bassi = più libertà: Un approccio snello permette maggiore controllo creativo.

7. Concentrati sull’esecuzione, non sulle idee perfette

Le idee da sole non hanno valore:

  • Condividere le idee è utile: Altri raramente riescono a eseguirle meglio di te.

  • L’esecuzione definisce il successo: La stessa idea eseguita da persone diverse porta a risultati completamente diversi.

  • Mantieni una lista delle idee e itera su di esse: Mantieni un elenco categorizzato delle tue idee e aggiornalo man mano che le testi.

8. Automazione e solopreneurship

Invece di assumere subito, automatizza i compiti ripetitivi:

  • Monitora i flussi di lavoro: Identifica i compiti più frequenti e automatizzali.

  • Sfrutta i freelancer: Assumi personale solo per attività non automatizzabili.

  • Esempio: Zapier può filtrare e assegnare le richieste di supporto clienti senza intervento umano.

9. Distribuzione del prodotto e crescita

  • Sfrutta la stampa: Piattaforme come Product Hunt attirano giornalisti tech che possono dare copertura mediatica.

  • Rendi ogni nuova funzionalità un lancio: Gli aggiornamenti continui mantengono vivo l’interesse.

  • Progetta per la viralità: Crea prodotti che incoraggiano la condivisione organica.

10. Strumenti

  • Usa strumenti che ti sono familiari: Spedisci con ciò che conosci.

  • Web first, poi native: Parti da una web app e passa al native solo se necessario.

  • Tieni i costi al minimo: Un laptop e una connessione bastano per competere con le aziende VC-backed.

Citazioni

Potresti dover provare da 10 a 30 prodotti in 1-3 anni prima di trovare qualcosa che funziona. Questa è la realtà di questo approccio. Costruisci qualcosa di nuovo, fai un test, e scopri cosa funziona e cosa no.

Ci vuole molto tempo per capire il bootstrapping in profondità – e anche allora, conta molto la fortuna e il tempismo. La realtà è che se qualcosa non sembra decollare subito, probabilmente non decollerà dopo, quindi crea qualcosa di nuovo e riprova.

Continua sempre a provare. Lancia presto e costruisci con/per i tuoi utenti.

La cosa più importante è trovare idee risolvendo i tuoi stessi problemi. Lo fai scrutinando la tua vita e osservando quali sono le difficoltà quotidiane. Poi vedi se puoi renderle un po’ più facili usando la tecnologia.

Prendi spunto dalle tue esperienze di vita. Esci di casa. Diventa originale. Fai cose folli che ti spaventano. Buttati giù da una scogliera (in sicurezza). Invita a uscire persone che ti piacciono. Entra in edifici a caso. Salta recinzioni. Intrufolati in piscine di hotel. Qualsiasi cosa ti renda diverso. Non aver così tanta paura! Vivi.
Nota: ❤️❤️❤️❤️

Molte aziende iniziano non dal problema ma dalla soluzione. Questo è uno degli errori più grandi che puoi fare.

Parti con una micro nicchia. [...] Le nicchie sono segmenti di mercato specifici che sono abbastanza facili da accedere, senza troppi competitor.

Hai bisogno di ricevere un feedback costante dagli utenti per capire cosa vogliono e cosa usano.

Con alta probabilità le persone non ti ruberanno l’idea. E anche se dovessero farlo, probabilmente non riusciranno a eseguirla bene quanto te. [...] Tutto ha a che fare con la qualità dell’esecuzione pratica.

Lavora da solo, soprattutto all’inizio. Condividi liberamente le tue idee per ricevere input dagli altri. Registra ogni idea che hai, filtrale e poi vedi quali di queste puoi realizzare.

Cerca di iniziare a costruire il prima possibile. Più velocemente lo condividi con i possibili clienti, più velocemente vedrai se le persone vogliono effettivamente usarlo, come lo usano e quali altre funzionalità vogliono che tu costruisca.

Il tuo nemico è la perfezione.

Le persone accettano gli errori, fin tanto che possono usare qualcosa di nuovo e questi errori vengono risolti (o comunque abbiano un modo per segnalarti gli errori).

Ricorda: puoi sempre passare al native successivamente. Se le persone già usano il tuo sito, puoi sempre “rompergli le scatole” per installare la tua app native più tardi.

Non impiegare troppo tempo a costruire su un MVP. Una buona regola è lavorare al massimo un mese su di esso e poi condividerlo con il pubblico.

Se hai 1.000 persone che usano attivamente il tuo prodotto, non aspettarti che più del 5% paghi per esso.

Ed è qui che dico: evita di assumere personale. Costruisci robot.

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